Feudo Solarìa
Al centro del Golfo chiuso da un lato da Milazzo e da Tindari dall’altro, di fronte alle Isole Eolie, si trova un declivio che sale verso l’entroterra: un tempo questo era Feudo Solarìa.
Di questo grande territorio faceva parte Sullerìa, la fertile contrada più prossima al mare che tutt’oggi mantiene il suo nome ed ha saputo conservare le antiche coltivazioni a vigneto già note in epoca romana.
Si narra, infatti, che nel 260 a.C. il vino Sullerìa fu offerto a Caio Duilio, inventore del micidiale rostro per arrembare le navi nemiche, che brindò alla decisiva vittoria sui Cartaginesi nelle acque di Milazzo.
Oggi Sullerìa dà il suo nome ad una linea di vini che sono il frutto di un progetto avente obiettivo primario quello di offrire prodotti estremamente rappresentativi del territorio d’origine fondendo il recupero della tradizione enologica e dei vitigni autoctoni con l’impiego di tecnologie d’avanguardia.
I vini Sullerìa vogliono perciò essere un indice rivolto verso l’esaltazione delle potenzialità enologiche offerte dal territorio locale, aprendo una strada alternativa ai soliti richiami imposti dai prodotti a base di uve internazionali.
Dall’ubicazione catastale del vigneto è nato un Nero D’avola in purezza che ha preso il nome di “Foglio Cinquanta”.