DOC Mamertino
Il racconto dei vini Doc Mamertino affonda le proprie radici in tempi lontani; si narra che fosse il ‘vino del cuore’ di Giulio Cesare quando nell’Antica Roma era possibile gustare oltre cento vini provenienti da tutta Europa.
La secolare storia vitivinicola di questo territorio è la testimonianza che la cultura del vino è legata intimamente alla vita della popolazione locale (almeno dal 289 a.C.) quando i “Mamertini”, popolazione di origine campana, si stabilirono nella piana di Milazzo.
Il racconto di questo vino così emblematico affonda le sue radici nella storia antica, tanto da venire apprezzato, e citato nel De Bello Gallico. Le testimonianze giunte fino ad oggi riportano, infatti, alcuni aneddoti legati alla figura di Giulio Cesare che scrive di averlo offerto ai suoi commensali, durante il banchetto tenuto per celebrare il suo terzo consolato. Strabone, grande geografo romano, classificò il Mamertino fra i migliori vini dell’epoca e Plinio lo pose al quarto posto in classifica tra 195 vini, ed ancora, Marziale, scriveva “…date al Mamertino il nome che volete, magari quello dei vini più celebri”. Nonostante la storia millenaria, fino a poco tempo fa questo vino era scomparso quasi del tutto dal panorama vitivinicolo, poi, nel 2004, è stata riconosciuta la DOC e alcuni produttori lo hanno recuperato e rivalutato. La denominazione domina oggi il versante tirrenico della provincia di Messina e, grazie alle 19 aziende produttrici della Doc Mamertino, interessa circa 40 ettari vitati.
La viticoltura vanta, in questo territorio, una gloriosa e collaudata tradizione grazie all’intervento dell’uomo, decisivo all’interno del contesto geografico ed ambientale nel quale ci troviamo.
Un areale caratterizzato da un patrimonio culturale di elementi di assoluta unicità e rarità, dove si ha prova tangibile di come i tradizionali sistemi di coltivazione della vite abbiano determinato la definizione di specifici aspetti tecnico-produttivi. Tra questi il sistema di allevamento ad alberello, diffuso, principalmente su terreni di bassa e media collina con matrice argilloso-silicea, ricchi di potassio e poveri di calcare, azoto e fosforo.
Negli anni ‘30 la produzione totale ammontava a circa 3.000 hl – di cui 500 hl destinati all’imbottigliamento – e commercializzato con la denominazione ‘Mamertino’ sui principali mercati nazionali ed esteri, nonché valorizzato anche agli inizi del XX secolo dalla Cantina Sperimentale di Milazzo e, negli anni successivi, da alcune imprese vitivinicole locali. Dopo la prima metà degli anni ‘60, grazie al nuovo corso della viticoltura siciliana, si è giunti ad un graduale ridimensionamento della produzione vinicola ma, soprattutto, alla scoperta di nuove tecniche di coltivazione della vite. Le caratteristiche delle uve, così ottenute, hanno incoraggiato a modificare la piattaforma produttiva classica del Mamertino che, da vino da dessert, diventa vino secco da tavola bianco e rosso. Eventi che hanno portato, nel 2002, produttori e vignaioli operanti sul territorio del Mamertino, ad attivare il processo di costituzione della DOC. Un iter che si è concluso due anni dopo e che non ha trovato particolari difficoltà di sviluppo, grazie anche alla connotazione storica di questo vino. Oggi la DOC Mamertino conta 40 ettari per una produzione di circa 100.000 bottiglie in un territorio unico che, grazie all’impegno di produttori e vignaioli locali, cresce sempre di più.